Lista poesie

Poesie di Vittorio Cimiotta

MARSALA

Marsa Allah. Porto di Dio.
“Splendidissima urbs”.
Un giorno lontano,
ponte d’oro tra Medio Oriente e Occidente,
le tue braccia cullavano il sole e quarti di luna.
Belle colombe che non conoscete il tempo
lasciate un piano del vento per la lira e il canto.


II

Orfano di Mille e una Notte
vai malinconico in cerca di Aladino
e non trovi che un passato ormai sepolto.
Esile fanciulla che vivi in una favola
vieni ancora a danzare sulle nuvole.
Venti. Brezze. Onde. Danzate. Danzate.
Dardi della lirica le corde alla luna.
Un’arpa lievita l’aria e l’aria il mio cuore.
Oh, luminosa stella del Sud non te ne andare!
La notte misteriosa sta sognando,
teneramente sogna sulla bianca salina.


III

Marsala destati!
Scendi dal tuo bel sogno e scava, scava nel suolo
e dissotterra le civiltà nascoste nel tuo ventre,
anima vera del tuo splendore e portale al sole.
Antica Lilybeo, muta lingua sul mare,
torno con le ali della fantasia
per ritrovarti come ti conobbi:
una Sibilla gioca con i figli del sacrestano,
un cantastorie racconta la vita di Giuliano,
i pupi siciliani ballano,
le allodole succhiano il nettare al limone
e in cielo va mezzaluna con l’aquilone.

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MOZIA

Quali volti nell’aria?
Pirati o mercanti, maghi o scienziati
con formule e amuleti scendono sulla riva?
Quale incantesimo ferma a Mozia
il fluire del tempo?
Forse un vento del Libano
senza memoria ridesta visioni
di un sogno d’Oriente.

Nel Tofet bruciano incenso e timo.
Tanit splende con vesti di porpora
e seni di lino.
Caste fanciulle danzano sulle brezze del mare.
Pan ha sepolto il passato con vigne, alberi e capre.
Nelle luci, nelle ombre tra vasi, anfore e steli
riaffiorano sempre canti orientali.

Oh tu,
feniceo o plebeo, che adagi i tuoi passi
nella piccola isola sospesa e sognante
in remoti millenni,
volgi il pensiero a Colei, fanciulla,
che forse bruciò per te in sacrificio a Tanit.

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GROTTA DELLA SIBILLA

Sibilla. Eterna Sibilla.
A te accorrevano
in ansia i pellegrini.
Accoglievi gli afflitti
e donavi profezie e speranze.

Da secoli e millenni
laceri il tempo
con un lungo, lungo lamento
nello Stagnone del firmamento.
Chi trafisse il tuo cuore?
Chi ha razziato il tuo destino?

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IPOGEO DI CRISPIA SALVIA

Crispia Salvia.
In Lilybaeum,
in questo sacro luogo
Julius Demetrius,
tuo amatissimo sposo,
ti accompagnò con il suo amore.
In Lilybaeum
dimora la tua avvenenza.
In Lilybaeum
riposa la tua eternità.

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VENERE CALLIPIGIA
(tra marmo e sogno)

Ho aspettato duemila anni per trovarti.
Aspetterò ancora duemila anni.
Cercherò ancora la tua anima,
se hai un’anima,
per posarvi dentro il mio respiro
e forse sarai mia per sempre.

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NAVE PUNICA

Solcavi intrepida l’azzurro mare.
Sfidavi procelle e intemperie.

Sei venuta da remoti millenni.
Sei venuta dagli abissi marini
a meraviglia dei nostri occhi.

Al riparo dai venti
ora giaci in un museo civico
per i posteri a futura memoria.

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LE INSULAE ROMANE DI CAPO BOEO

Stupiscono ancora
i tuoi affreschi.
Risuonano ancora
i canti e le musiche
nei tuoi giardini.
Rivivono ancora
le tue vestigia
alla luce del sole.

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IL VINO MARSALA

Sterminati vigneti
con verdi pampini
ti circondano Marsala.

La tua terra, linfa della natura,
nutre la vite e dà grappoli d’oro.
Rubano il calore al sole
gli acini a mezzogiorno
e le cicale in coro
cantano melodiosi versi.

Viene l’autunno con la vendemmia.
Umide rugiade e foglie appassite.
Già fermenta nei tini il mosto.
È festa! È festa grande!
Si rinnova il magico rito.

Il tempo affina il nettare
e lo sublima.
Nasce il vino Marsala.
Messaggero di letizia.

Inebria il suo aroma
e conquista il cuore.
Scende nell’anima
il suo profumo e fa sognare.

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I BAGLI DI MARSALA

Fantasmi. Cattedrali
sbiaditi dal tempo.
Monumenti
al celebre vino.

Marsala, senza i tuoi bagli
non saresti quel che sei.
Sono la tua impronta.
Sono la tua civiltà
antica e moderna.

A nuova veste risorti.
In ampi locali
nei fusti di rovere
riposava e invecchiava
austero il vino Marsala.
In eleganti saloni
e raffinati ostelli
soggiornano oggi felici turisti.
Eden ameno.
Suggestiva bellezza
sorprende e incanta.

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L’IMPRESA DEI MILLE
Marsala 11 Maggio 1860

La stella d’Italia
condusse a Marsala
l’impresa dei Mille.
Guerra di popolo
sacrosanta e pura.
Giuseppe Garibaldi
intrepido generale
portò alla vittoria.
Onore e gloria
all’eroe dei Due Mondi.
Il sangue dei martiri
consacrò l’Unità d’ Italia.

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IL BOMBARDAMENTO AEREO
Marsala 11 Maggio 1943-Medaglia d’oro al valor civile

Nella Villa del Rosario
giocavano i bambini.

Un diluvio di piombo
oscurò il sole. Precipitò il cielo.
Un’immensa bianca nuvola
si levò dalle sparse macerie
la città divenne un sepolcro.

Il pianto dei bambini
giunse al cuore della terra.
Angeli di gesso
chiusero i loro occhi.
Il cupo silenzio del tufo
inghiottì i loro sogni.

Oh, città di dolore.
Città olocausto e vittima.
Sconvolta per sempre
la vita dei vivi
più morti dei morti.

Quale usignolo canta oggi
sul ramo dell’albero?
E quale evento racconta?

Usignolo.
Dolce e malinconico
giunge all’animo il tuo canto.
È un canto d’amore.
Continua. Continua a cantare.

Nella Villa del Rosario
giocavano i bambini.

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VIA DEL CASSERO

Quante volte
ho percorso la tua strada.
Quante volte
hai contato i miei passi.
I miei passi conosci
le mie gioie e le mie pene.

Torno a te, Cassero della mia infanzia,
per cercare nelle orme consunte dal tempo
le mie radici e il mio essere.
Torno a te, Cassero dei miei ricordi,
testimone e custode di elevati pensieri.

Tra un passo e l’altro
discettando sullo scibile umano
sempre s’incontravano sguardi furtivi.
Sguardi di complice intesa.
Sguardi come carezze.
Che occhi! Che occhi appassionati!
Oh, le belle ragazze del Sud!

Via del Cassero,
tra le tue mura
ho trascorso la mia infanzia.
Nelle tue basole
ho lasciato i miei sogni.
Successi? Delusioni?
Ad ognuno il suo destino.

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PIAZZA LOGGIA

Marsala,
nella tua piazza
ho ritrovato la Chiesa Madre
con il suo austero barocco,
ho ritrovato il Palazzo 7 Aprile
con il suo classico stile,
ho ritrovato il Circolo Lilibeo
appuntamento serale di amici.

Marsala,
nella tua piazza
ho ritrovato l’afflato umano
della tua generosa gente,
ho ritrovato l’ineffabile bellezza
della tua armoniosa eleganza.

Nel tuo cielo
volano bianche colombe.

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CHIESA MADRE

Madre Chiesa
maestosa è la tua facciata.
Austero il tuo barocco.
Colonne di marmo di Corinto
reggono il tuo Tempio.
Riluce l’altare
e spaziose navate ai lati
rendono gloria a Dio.
Otto arazzi fiamminghi
ornano il tuo arredo.

Madre Chiesa
la fede dei tuoi figli
nel tuo mistico corpo
vive e si rinnova.
Con il battesimo
apri l’avvento alla vita.
Con il tuo amore
accompagni all’eterno riposo.

Madre Chiesa
sei l’alfa e l’omega.

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I PALAZZI GENTILIZI

Palazzi aviti
di puro barocco
costellano le tue strade.
Saloni regali
e ampie finestre
con balconi in ferro
colmi di fiori
decorano la tua immagine.

Fasto gentilizio.
Vanto di antico splendore.
Eleganza e classe
ti onorano Marsala.

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IL CONVENTO DEL CARMINE

Vetusto monastero.
Nei tuoi archi ho ascoltato
remote preghiere.
Nelle tue colonne ho rivissuto
profonde meditazioni.
Nel tuo silenzio ho trovato
la serenità dello spirito.

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CONVENTO DI S.PIETRO
(Museo civico)

Archi di cielo
sono le tue linee.
Preziosa architettura.
Dall’oblio dei secoli
a nuova vita restituita.

Le finestre illuminate
della torre quadrata vegliano.
Vegliano sulla città.
Luce nella notte.
Luce mistica, ieri.
Luce del sapere, oggi.

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LA LAGUNA DI MARSALA

E’ un convito di stelle
stanotte la laguna.
Nel limpido mare
riluce l’universo.

Dormono i pesci.
Dormono i gabbiani.
Tenue un fruscio
rompe il silenzio:
è l’onda che frange,
che svanisce nella sabbia.
Vicino al pontile
con uguali cadenze
si cullano le barche.

Improvviso e solitario
un pesciolino di scoglio
affiora, guizza e s’inabissa
lasciando dietro di se
piccoli gorghi d’acqua.
Tra le bianche saline
mulini al vento sonnolenti
attendono il maestrale.

Nell’aria dilaga
un bianco di luna
seminando pace e sospiri.
Il cielo si fa intimo,
intimo di stelle.
La laguna è in estasi.
La laguna sogna…sogna.
Sogna la laguna
con le lampare sul mare
e la luna nel firmamento.
L’anima è rapita
colma di emozione.

(pubblicata da Onyx Edizioni-2006)

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IL PORTO DI MARSALA

Porto di mare
che avvicini le genti.
Il tuo molo mostra
mitiche impronte.
Le tue brezze narrano
antiche leggende.
Nel tuo mare
i gabbiani inseguono
velieri e memorie.

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IL MERCATO DEL PESCE DI MARSALA

Brezze marine
giungono al mercato.
L’aria ha profumo e sapore
d’alghe e di sale.

Freschi e vivaci al mattino
sui banchi saltano, guizzano
spigole, orate, saraghi,
aragoste e triglie dello Stagnone.

Banditori di liete novelle
i pescivendoli urlano
festosi annunci
di zuppe e couscus.

Lontano dal mio mare
vagheggio i profumi.
Lontano da mio mare
vagheggio i freschi sapori
per sognare la sera.

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IL TEATRO COMUNALE DI MARSALA

Scrigno d’arte.
Elegante e raffinato.
Palchi dorati
con tende di velluto
coronano il tuo aspetto.

Si spengono le luci.
Si alza il sipario.
Tragedie, commedie e satire.
Maschere della vita.
Arde sulla ribalta
il sacro fuoco.

Sempre incanta la tua magia.
Sempre doni emozioni.
Sempre allieti lo spirito.